Con modalità pro bono ho insegnato la materia degli scacchi in diverse scuole elementari, sia come materia extracurricolare, sia in virtù del loro inserimento a livello curricolare, derivante dalla sperimentazione della c.d. Legge Moratti.
Attualmente collaboro volontaristicamente con l‘Associazione Sportiva Dilettantistica Quattro Torri – Sport della Mente – con alcune Casa Famiglia e con alcune Unità Operative di Neuropsichiatria Infantile, per trasferire le valenze cognitive, relazionali, educative e (ri)abilitative degli scacchi ai bambini con difficoltà e disagio.
Nelle sessioni formative utilizzo metodologie didattiche innovative, che considerano sempre fondamentale l’approccio antropologico. Tali sono, per esempio, i cosiddetti “schermi di formazione”, che prevedono la disamina di alcuni spezzoni cinematografici, per introdurre e definire i concetti chiave delle tematiche affrontate.
Altra modalità non convenzionale di trasferimento contenuti è la valorizzazione delle tipiche “trappole comportamentali”, per motivare i partecipanti nelle loro principali passioni e per supportarli nel riconoscere ed eliminare le più frequenti distorsioni cognitive.
Nei percorsi di supporto personalizzato o a favore di Enti ed aziende privilegio inoltre l’utilizzo delle possibilità formative insite nella filosofia, nell’etimologia, nella bibliofilia e nel dialogo pedagogico.