Covid e Aziende: azioni e conseguenze

Il COVID-19 ha radicalmente cambiato il modo in cui viviamo e lavoriamo, impattando su metà della popolazione mondiale fermata a casa. I suoi effetti perdureranno anche nella fase di ripresa.
Il ritmo del cambiamento è incredibile: il lavoro remoto e flessibile su larga scala, atteso da tempo come componente chiave del futuro del lavoro, è arrivato improvvisamente dall’oggi al domani.
Vediamo dunque come il mondo aziendale si è confrontato con questo “imprevisto”.
Azioni messe in campo
- comunicazione di crisi;
- messa in sicurezza dei dipendenti;
- apertura al lavoro a distanza;
- mantenimento della produttività con adozione di misure di distanziamento per le attività di produzione, di magazzino, etc.;
- pianificazione tattica della forza lavoro;
- adozione delle misure economiche statali di supporto alle aziende;
- rimodellazione della forma della forza lavoro (turnazioni e cambi di lavoro forzati);
- riorganizzazione della modalità di remunerazione per i ruoli in cui le attività sono soggette a premi ed incentivi;
- approccio agile alla risoluzione dei problemi;
- sistema di regole cambiate in poche ore, con decisioni che normalmente richiedono mesi;
- survey ai dipendenti, in vista della imminente Fase 2, per raccogliere informazioni su aspetti logistici ed organizzativi (domicilio, composizione familiare, trasporti, gradimento/efficacia provvedimenti di lavoro a distanza, etc) in previsione di valutare, pianificare ed indirizzare al meglio l’implementazione della seconda fase, nei mesi che verranno;
- erogazione supporti alla retribuzione in smart working (ticket restaurant, etc).
Principali conseguenze immediate
- Rallentamenti nella domanda/fatturato con punte fino al 70% in meno del totale;
- Blocco delle azioni di promozione per le attività di vendita;
- Poche aziende dei settori coinvolti dalla risposta al virus hanno avuto anche un effetto positivo (es. produzione di device, plexiglas, grande distribuzione organizzata, ecc.);
- uso degli ammortizzatori sociali (cassa integrazione);
- problemi di liquidità;
- ordini inevasi;
- aumento del tasso di assenteismo;
- grande preoccupazione per l’impatto della crisi sull’export;
- Ma anche: Comprensione dell’impatto sulle persone valutando dinamicamente i rischi a cui vanno incontro e quindi pianificando, decidendo, agendo e comunicando loro rapidamente le strategie adottate.
- Protezione delle persone creando un ambiente sicuro, garantendo il benessere della forza lavoro e supportando iniziative di continuità del business.
- Abilitazione delle persone a nuove competenze sviluppando modelli di lavoro alternativi, inclusivi e flessibili e politiche di supporto centrate sull’uomo per mantenere la continuità del business.
- Cambio di mindset passando da politiche di controllo ad iniziative permeate dall’agilità e dalla responsabilità individuale. Processo lungo, complesso e faticoso, appena iniziato.
COSA PRENDERE DI BUONO DA QUESTA ESPERIENZA
- Applicare l’etica al lavoro di ogni giorno riconoscendo che le aziende hanno un dovere di diligenza verso i dipendenti e la società nel suo complesso
- Comunicare in maniera chiara con empatia e autenticità aiuta le aziende a supportare i dipendenti che sono ansiosi e incerti
- Valutare la capacità dei manager di gestire la crisi (leadership reale). I leader efficaci hanno preso buone decisioni iniziali, si sono rapidamente adattati alla leadership virtuale e hanno compreso la necessità di adottare un approccio incentrato sull’uomo
- Investire seriamente nella formazione e nello sviluppo delle risorse umane paga. I sistemi di gestione delle risorse umane basati sul cloud con dati completi e precisi stoccati su agili canali digitali sono fondamentali per una pianificazione rapida ed efficace e per proteggere e abilitare la forza lavoro
Il lavoro da remoto è possibile ed anzi in molti casi auspicabile.
La facilità relativa (rispetto a quanto abitualmente supposto) del passaggio al lavoro in remoto, per i ruoli che lo consentono, la capacità di resistenza dei fornitori esterni che lo supportano e la velocità di adozione e collaborazione dei collaboratori hanno portato a molte lezioni positive.
Si è assistito a:
- incremento della produttività (elemento a favore dell’impresa);
- conciliazione dei tempi di vita e di lavoro (elemento a favore del lavoratore).
- I licenziamenti non sono l’unico modo per ridurre i costi del lavoro. Nei Paesi in cui sono state introdotte politiche fiscali per sostenere e prevenire licenziamenti di massa, le organizzazioni sono state più creative nella gestione delle modalità di salvaguardia dei posti di lavoro e sono riuscite ad ottimizzare la scala di valore del talento interno.
E DOPO? COSA ACCADRÀ QUANDO DIMINUIRANNO LE RESTRIZIONI
- Preparazione alla “seconda curva” del contagio o ad altri futuri contagi. In futuro potrebbero essere necessarie varie forme di blocchi intermittenti. Le imprese dovranno rafforzare l’esecuzione della prestazione in forma agile, ed adottare ulteriore flessibilità negli accordi di lavoro per mantenere la produttività. Investendo in tecnologia, modificando processi, strutture e politiche di gestione; in questo modo creeranno nuovi modi di lavorare sostenibili che potrebbero diventare la norma.
- Modiche nel comportamento/scala di valori e motivazioni che cambiano. Le persone stanno riconsiderando la loro scala di valori e le loro motivazioni: la protezione di famiglia, impiegati, clienti, della stessa comunità è ormai la priorità massima. Questi cambiamenti nei valori potrebbero creare cambiamenti comportamentali permanenti. Le imprese dovranno prepararsi a gestire una forza lavoro che cercherà più empatia, autenticità e trasparenza dai propri leader, un insieme di abilità che i leader dovranno essere in grado di eseguire anche virtualmente e non solo in prossimità.
- Vecchi e nuovi modelli: modifiche strutturali. Le imprese, “obtorto collo” stanno riducendo la burocrazia e semplificando la gestione delle modifiche. I risultati sono stati spesso positivi e l’esperienza diffusa di lavorare in questo modo aumenterà le aspettative di trasformazione nel rispetto dell’adozione delle necessarie misure di sicurezza.
Si pensi ad esempio a: vincoli di orario, obiettivi, strumenti tecnologici, privacy, segreti aziendali, potere disciplinare del datore di lavoro, controlli sulla prestazione, formazione, riqualificazione, lavoro in team, sicurezza, rapporti con gli Enti di previdenza ed assistenza… e via andare. Diventa quindi indispensabile per agevolare il lavoro a distanza dotarsi di un progetto organizzativo chiaro considerando che ogni impresa è diversa dall’altra ed ogni attività lavorativa ha le sue peculiarità e le sue esigenze. - Maggiori gradi di lavoro remoto e flessibile. Un risultato positivo derivante dal lavoro a distanza forzato è stato la prova che la flessibilità non va necessariamente a scapito della produttività. Allo stesso tempo, il contesto tragico e angosciato e l’isolamento forzato hanno peraltro messo in luce l’importanza di un contatto diretto faccia a faccia. Ciò non potrà non influire sull’organizzazione aziendale e sugli investimenti sulle politiche aziendali di spesa post crisi.
Sarà quindi necessario:
- adozione di misure di distanziamento sociale e di riduzione del rischio per singoli, team e turnisti
- proseguire con misure di lavoro a distanza: gran parte della forza lavoro, almeno su base intermittente, dovrà comunque lavorare da casa o, se in ufficio, in momenti diversi senza sovrapporsi. Le transizioni saranno particolarmente complesse nelle multinazionali poiché il ritmo della ripresa differirà all’interno e tra i Paesi e le catene del valore di ciascun settore.
• lavorare sul mindset: imprese e manager quale confidenza hanno con i suoi presupposti, ossia fiducia, autonomia e responsabilità? La formazione fatta sin qui serve a questo scopo? Servono iniziative ed investimenti particolari sulla leadership?
- Investimenti in risorse umane digitali. Sempre più ora la funzione HR opererà virtualmente con colleghi che lavoreranno con altri colleghi senza incontrare nessuno all’interno dell’organizzazione di persona, possibilmente per mesi. Ovviamente ciò comporterà un’accelerazione negli investimenti legati alla digitalizzazione della gestione dei processi HR.
- Strategie della forza lavoro incentrate sull’uomo. Alternative ai licenziamenti includono la riqualificazione dei lavoratori esistenti, il mantenimento di uno stretto contatto con coloro che si è stati comunque costretti a licenziare in vista di un’eventuale riassunzione non appena la situazione aziendale lo permetta, finanche il distacco di lavoratori presso altre organizzazioni che hanno migliore capacità di resistenza alla crisi.
- Legislazione del mercato del lavoro digitale. È probabile che anche l’approccio dei legislatori si orienti sempre più alla tipologia del lavoro digitale osservando le forti mutazioni in atto dettate dalla nuova prevalenza del lavoro a distanza.
- Cosa frena il nostro Paese per la ripartenza? Le solite cose… Debito eccessivo, burocrazia, divisioni molte volte solo strumentali, la mancanza di un senso civico collettivo per cui siamo spesso “uniti contro” ma raramente “uniti per”..
- Impatto psicologico Secondo alcuni studiosi grazie al Coronavirus sta nascendo una nuova fratellanza. Prima eravamo divisi, pronti a costruire solo muri. Oggi il virus ci sta insegnando che la libertà non può essere vissuta senza senso di solidarietà. D’altronde secondo altri studiosi invece l’idea di una nascente solidarietà tra i popoli viene vista come un’illusione e il rinchiudersi in sé stessi (anche a livello di sistema Paese – si pensi alle difficoltà in area UE -) diventerà sempre più il tratto distintivo.
- Analisi delle attività lavorative e fasce di rischio. Per la ripresa sarà necessario:
effettuare l’analisi dell’esposizione ai fattori di rischio dettati anche dalla prossimità con altri colleghi nel caso di lavoro in spazi condivisi; b. gestire gli spazi di lavoro che devono essere rimodulati nell’ottica del distanziamento sociale compatibilmente con la natura dei processi produttivi. Potranno essere adottati soluzioni innovative come ad esempio il riposizionamento delle postazioni di lavoro adeguatamente distanziate tra loro e l’introduzione di barriere separatorie (pannelli in plexiglass, ecc.); c. per gli spazi comuni, comprese le mense aziendali, i punti di ristoro e gli spogliatoi, i servizi igienici deve essere prevista una ventilazione continua degli ambienti, prevedendo altresì una turnazione nella fruizione nonché un tempo ridotto di permanenza all’interno degli stessi, naturalmente con adeguato distanziamento; d. nella gestione dell’entrata e dell’uscita dei lavoratori devono essere favoriti orari scaglionati e laddove possibile, prevedere una porta di entrata ed una di uscita dedicate; e. devono essere limitati al minimo indispensabile gli spostamenti all’interno dell’azienda, comunque nel rispetto delle indicazioni aziendali; f. non saranno consentite le riunioni in presenza, favorendo il collegamento a distanza o, se le stesse sono necessarie, potranno avvenire garantendo un adeguato distanziamento e riducendo al minimo il numero di partecipanti; g. l’accesso di fornitori esterni potrà avvenire secondo modalità, percorsi e tempistiche ben definite dall’azienda; per le attività di carico/scarico si dovrà rispettare il previsto distanziamento; h. il management dovrà tenere conto della necessità di garantire il supporto ai lavoratori che si sentono in isolamento e a quelli che contestualmente hanno necessità di accudire i figli; - Misure igieniche e di sanificazione degli ambienti
Affissione in più punti dell’azienda di poster/locandine/brochure che pubblicizzano le suddette misure
b. Messa a disposizione di idonei mezzi detergenti per una raccomandata frequente pulizia delle mani.
c. Preventiva sanificazione prima della riapertura degli ambienti, delle postazioni di lavoro e delle aree comuni.
d. Miglioramento delle procedure di pulizia giornaliera dei locali, degli ambienti, delle postazioni di lavoro e delle aree comuni con sanificazione periodica.
e. Utilizzo di mascherine e dispositivi di protezione individuali (DPI) per le vie respiratorie per chi lavora in spazi comuni. - Sorveglianza sanitaria e tutela dei lavoratori fragili
Relativamente alle aziende dove non è già presente il medico competente, in via straordinaria, va pensata la nomina di un medico competente ad hoc per il periodo.
b. Forte attenzione alle fasce di popolazione più a rischio per età elevata, stato di salute già compromesso da presenza di alcune tipologie di malattie cronico degenerative quali ad es. patologie cardiovascolari, respiratorie e dismetaboliche, etc..
COME LA PANDEMIA CAMBIERÀ LE AZIENDE
- Innanzitutto saranno riviste le filiere produttive e la supply chain, per evitare il rischio di interruzioni, probabilmente anche facendo reshoring di alcune attività prima delocalizzate.
- Sarà esteso lo smart working per tutto quanto sarà possibile gestire in remoto.
- Sarà potenziato il ricorso a sistemi di intelligenza artificiale (AI) e la telemedicina (APP ed altri sistemi).
- Aumenterà sempre più il ricorso all’e-commerce come strumento fondamentale per fare business.
- L’aumento della digitalizzazione comporterà una crescita dell’utilizzo dei dati digitali con enormi problemi di cybersecurity.
- Si assisterà al monitoraggio individuale sia per favorire la ricerca e lo sviluppo di nuovi farmaci e terapie, ma anche per una nuova forma di assistenza delle cronicità, grazie al fiorire di device come orologi, magliette, anelli e altri strumenti che invieranno i nostri dati sia a centraline che al nostro specialista.
- Aumenteranno le esigenze di privacy, con il paziente che sarà chiamato a decidere chi (e quando) può avere accesso ai suoi dati. La loro gestione e ‘monetizzazione’ nell’ambito della regolamentazione Gdpr costituirà una possibile fonte di altri problemi. Al riguardo si pensi all’APP “Immuni” che tanto dibattito sta generando.
ULTERIORI CONSEGUENZE NEGATIVE DEL COVID-19
- Solo in Europa, il corona virus mette a rischio quasi 60 milioni di posti di lavoro.
- I più in difficoltà saranno le persone senza laurea, chi ha contratti a singhiozzo con meno tutele; in generale le persone più giovani. In altre parole, il virus rischia di inasprire lo scontro sociale latente, allargando il divario esistente tra ricchi e poveri.
- I settori più colpiti saranno vendite e customer service, retail, ristorazione e turistico-alberghiero, costruzioni, servizi alla comunità, arte e intrattenimento.
COME SONO AUMENTATE LE RICERCHE SUL WEB IN TEMA DI SALUTE IN QUESTO PERIODO:
PERCENTUALE | PAOLE CHIAVE |
+ 122% | “prodotti vari” (mascherine ed altro) |
+ 90% | Ortodonzia |
+ 77% | Malattie Varie |
+ 67% | Nutrizione |
+ 66% | Educazione Sanitaria |
+ 65% | Farmaci |
+ 36% | Salute mentale |
+ 25% | Industria healthcare |
+ 23% | Salute dei Bambini |
+ 17% | Medicine Alternative |